Prossimi Appuntamenti


Non ci sono appuntamenti
_______________________________________

giovedì, febbraio 22, 2007

Il secondo carnevale del Gufingolo

Sabato si è svolta la grande cena e discoteca del secondo carnevale del Gufingolo... Il tema era: film. Ovviamente la fantasia si è sbizzarita alla ricerca dei travestimenti migliori, ne è nata una bella carrellata di costumi per una grande serata passata insieme. Ecco le foto più belle!





















domenica, febbraio 11, 2007

Le interviste parallele: Citro vs Calia

Dopo una lunga attesa causata dalla mia "non voglia" (buiiiiiiiiiiii), tornano online le interviste parallele dei Gufingoli! Oggi l'intervista vede davanti i due Gufingoli più vecchi, nonché migliori amici, Citro e Calìa. Buona lettura!

Nome?
Giacomo Caliani
Niccolò Fattorini

Età e data di nascita:
18 (1 marzo 1988)
19 (25 gennaio 1988)

Soprannome ufficiale da Gufingoli:
Calia o Calìa (dipende dall'accento)
Citro Fat

Come mai?
Il primo è una semplice abbreviazione del cognome, il secondo è nato per colpa di un sms al palio dei barberi durante la fiera
Citro Fat deriva da una storpiatura del nome e del cognome. Verso la fine dell’estate 2004 Ficus mi chiamava sempre Nicco Fat, che poi diventò Citro Fat a causa di un mio misterioso uso del Citrosil che ancora non è ben chiaro... Viene da se poi il diminutivo Citro

Numero preferito?
2
7...che domande!

Colore preferito?
Nero
Azzurro


Canzone preferita?
Civil War (Guns’n Roses)
Big sur (The Thrills) è in assoluto la mia preferita, ma anche Don’t look back in anger (Oasis) ci si avvicina parecchio...

Segni particolari?
Nessuno, tranne che ho una testa dura (oltre che grossa) come il marmo, e non nel senso metaforico, provare per credere
Amo smoderatamente il numero 7

Quali sono i tuoi miti o idoli?
Ho tendenze alla misantropia, credo fortemente nella panspermia, il comunismo lo ritengo ancora un valore degno ma ci vogliono le persone giuste per applicarlo e oggi non esistono più. Il Rock come trasportatore di idee e valori. Gli idoli sono quindi Mao, i Pink Floid, i Guns'n Roses e gli Illuminati (quelli veri)
Mito: Ernesto Che Guevara e il suo comunismo. Idoli: tutte le pietre miliari del rock e la mia squadra di calciatori-idoli

Che sport fai?
Calcio, ma potessi li farei tutti…
Calcio

Fede calcistica:
L’unica per cui sento veramente è il Meroni, perché non c’è niente che mi abbia dato più di questa squadra, possono perfino azzardare che mi ha insegnato a vivere
Robur

Alfiere o tamburino?
Nessuno dei due
Alfiere

Alcolico preferito:
Birra anche se odio il fatto che alla lunga gonfia il fisico
Bayles (ma rigorosamente con ghiaccio)

Frasi ricorrenti o tormentoni:
Per esempio, se uno dice per gioco “oddio ora moio” io rispondo sempre “questo lascialo decidere a me”, “Bello buffo”, “Dio Boia”, “Speriamo tu bruci nel sonno”…e tutte le bestemmie concepibili!!!
“Bui…un c’ho voglia!!!”, “Tanti auguri numero 7…”, “Maiala quanto sei duro”, “Maiala che palle…”, “Bona” e ogni genere di bestemmia

La tua sbornia più memorabile:
Purtroppo la sbornia più memorabile non mi vede coinvolto con il resto della combriccola ma solo con uno di questi, non a caso è Citro. Un sabato di tre anni fa eravamo di servizio alla Pania e dopo andammo in città alla ricerca di qualche disco di contrada, l’unica sembrava essere la Selva. Infatti fu così, solo che iniziò veramente tardi e tutti decisero di andare via. Rimanemmo solo io e Citro e bevemmo un rum e pera così, per dare un senso alla serata. La bevuta era offerta da uno dei due così l’altro volle ricambiare...andò avanti ancora un po’ e a fine serata l’ultima bevuta la offrii io, solo che Citro disse che non ne voleva più, ma io ne avevo già presi e pagati due quindi li bevvi tutti io…insomma, andò a finire che girammo un po’ per la società fino a che incontrammo il mister Tremori e Citro cominciò a dire “Mister domani con che si gioca? Con il 7-2-1?!!” e così via. Poi nel ritorno barcollante verso casa attraversammo Piazza del Campo dove mi volevo per forza fermare con le studentesse puciose che erano lì per terra, menomale Citro era leggermente più sano di me e mi portò via; da lì fino a casa saltarono fuori dei discorsi allucinanti (sono stati anche registrati). Una volta a casa trovai la mi mamma in piedi che mi aspettava per poi chiedermi “Giacomo ma che hai fatto?” e io “Eh…non mi sono accorto dell’ora”. Poi dopo mezz’ora che ero a letto vado al bagno a pisciare e fo tutto il corridoio drusciando al muro perché non stavo ritto in piedi, dopo un’altra mezz’ora fo uno dei miei gatti giganteschi accanto al letto, e lì rimane fino alla mattina dopo…
Ne potrei descrivere varie che hanno fatto storia. Comunque quella dell’ultimo giro delle locandine (ottobre 2006) in quanto a pesantezza penso che le batta tutte. Dopo aver bevuto più di una volta in quasi ogni contrada ogni genere di alcolico possibile, di ritorno dalla Chiocciola si andò a fare colazione al forno S. Marco. Di quella notte sono poi diventati celebri i versi che si facevano col ciaccino appena comprato io e il Calia, la discesa della Giraffa con io che mi rotolo per terra, e gli altri che invece la fanno a gattoni...L'Ella che mi riporta a casa, e il gattino gigantesco che mi sono ritrovato la mattina dopo accanto al letto (non avevo mai bevuto tanto)...Che schifo!

Il tuo momento magico (quello che per te ha significato di più e che vorresti rivivere)?
Potrà sembrare scontato, ma il primo e unico Gufingolo’s day è stato un momento fantastico...rivivrei quella giornata mille volte. Mi ricordo ogni secondo, io che tornavo in fretta e furia per accendere il fuoco, Anto che venne poco dopo ad aiutare insieme all’Ella, Citro e Ficus il quale portò la telecamerina ormai celebre. La serata fu una ambivalenza tra piccoli ostacoli da superare (come dover apparecchiare dentro perché pioveva) e da grandi soddisfazioni (come tutto il resto della serata); non mi dilungo altrimenti farei l’intervista solo su questo, ma io quella registrazione me le guardo quasi tutti i giorni...
La mia prima entrata in piazza il 16 Agosto 2005. Tutto ciò che riguarda quel giorno è indimenticabile... Un’ emozione incredibile, dalla sbandierata davanti alla Chiesa fino alla fine del Palio, anche se la scena più bella l’ho vissuta al ritorno in contrada. Quando ormai era già buio (si stava tornando dal Duomo dopo aver spiegato alla Torre vittoriosa che ci stette circa 1 ora), vidi sbucare da cima ai Pispini tutti i Gufingoli, che ci stavano venendo incontro a corsa. Praticamente ci saltarono addosso, eravamo tutti felici per come era andato il Palio e io e Nicola ancora di più per la nostra figura in Piazza. E sentirmi dire da loro “Complimenti siete stati bravi” fu una soddisfazione troppo immensa.

Quanto franelli da 0 a 10?
Ora che c’ho la citta un po’ di più quindi 7, ma prima direi 5
Franellare almeno...un buon 9 ci sta tutto!

Quanto spesso sei briaco da 0 a 10?
4 perché ultimamente non bevo più una sega, e ne sento i benefici, anche se di evasione c’è bisogno….
Un buon 8

E quanto reggi quando bevi da 0 a 10?
7
Dipende cosa bevo, comunque non reggo molto in generale, quindi un pessimo 4

I cazzottoni col peoro: sempre, mai…o solo se c’è bisogno?
Solo se c’è bisogno perché ormai è diventato solo un gioco o un modo per cercare inutilmente la scalata nella “società” con una mentalità da paese maremmano
Solo se sono l’ultima soluzione

Cosa vuol dire per te essere Gufingolo?
Sentire quel qualcosa dentro, che è inspiegabile, ma che solo un Gufingolo può sentire o capire; insomma, se ce ne fosse bisogno darei la vita per uno qualsiasi dei 15 Gufingoli che ne avesse bisogno senza battere ciglio
Fare parte di un gruppo che va aldilà della pura amicizia, (che già sarebbe tanto!) e oltre a diventare una ragione di vita vera e propria, entra a far parte della tua anima, perché conserva dei valori immortali…(non è retorica giuro)

Dove faresti volentieri una vacanza coi Gufingoli?
Bora Bora o in un qualsiasi posto di mare esotico, basta che non debba pensare a niente per questa volta
Formentera

Una tua avventura o un aneddoto da Gufingolo che è diventato celebre:
Quando ero al diciottesimo di Citro mi scaldai alquanto, anche se non sembrava, e finì che ballai con tutte le mostringole… Un’altra storia celebre sono le notti a Follonica in cui tenevo la mannaia sotto il cucino e facendo finta di dormire mi svegliavo al primo casino per poi smanacciare nel muso alla gente l’arma impropria, incutendo paura tra i vacanzieri…
Follonica 2005, s’era seduti sul muretto per il lungomare. Si siedono accanto a noi delle citte, tra le quali una bionda carina. Scappo io: “Oh, mira che lorda sta bionda accanto a noi”, con il mio solito basso tono di voce… Quella mi sente e si mette a ridere, con conseguenti risate e prese per il culo dei Gufingoli presenti. Oppure, finale del torneo di calcetto al Costone, io a bordo campo vedo un ragazzo dall’altra parte e dico: “Mira, c’è anche il Mazzacuva!” e lo chiamo: “Mirko, ce l’hai fatta a veni!”, in realtà venni subito smentito dal Calia e l’Ella che con grandi risate mi dissero che era il Carone dell’Istrice…Ennesima conferma di quanto ci vedo…

A cena nelle altre contrade…Dove preferisci?
Lupa e non per quello a cui tutti pensano, ma in tutte le contrade nelle quali ci invitano c’è sempre gente simpatica (seppur io sia mezzo misantropo)
Lupa perché con l'intrattenimento ci sanno fare meglio di tutti

Pazzie che fai da briaco:
Bestemmio nel muso alla gente, tendenze omosessuali, voglia di snudarsi e verie e proprie manie omicide che per fortuna (vostra) si sfogano poi nei sogni...
Non sono molto bravo a fare pazzie, non ho nemmeno mancanza di pudore, però dico cose stravagantissime e senza senso

La faccia che fai da briaco:
Avete presente Scream? Ecco…
Occhi a cinese e sorriso ebete

Daccene una prova:


Chi è il Gufingolo più simpatico?
È difficile scegliere, secondo me tutti, ma se proprio devo scegliere...Ficus
Tutti...comunque in genere quelli che mi fanno scompiscia so il Calia, Ficus, Jacopo e l’Ella ex aequo

E il più matto?
Jacopo o io, dipende...ma dovendo proprio scegliere...Jacopo
Il Calia forse supera di poco Jacopo

Il più studioso?
Ficus perché parlandoci ti accorgi che la sua cultura è davvero immensa
Ficus ci sta più di tutti a studia, ed è anche quello con più cultura, secondo Dinde

Il più sportivo?
Io perché se ne avessi la possibilità mi allenerei tutti i giorni, mattina e pomeriggio
Calia senza dubbio

Il più cazzottatore?
Panzer ha più la faccia da cazzottatore, ma in verità è Ghiacciolo
Intendendo chi è praticamente imbattibile, se ci si impegna il Calia. Intendendo chi vuole fare di più a cazzotti non saprei, ce ne sono diversi

Il più briaco?
Citro perché da quando è tornato dagli USA si è dato ai vizi
Se la giocano Jacopo (ormai da un anno un po’ giù di tono) e il Franci (che zitto zitto è sempre briaco), ma anche io non so da meno!

Il più franellatore?
Citro perché prima di avere la citta si poteva franella chi gli pareva
O io o Bazza

E infine…il più duro?
Tomotino, anche se delle volte Dinde mi sorprende in durezza (mi riferisco al caso Malborghetto)
Tomotino e il Franci al fotofinish!

Una tua foto che ha fatto storia:
Una foto in cui ti riconosci:

Una tua foto che farà storia:


Ora svelaci…Se tu fossi una donna…chi ti faresti dei Gufingoli???
Ficus perché mi piace la sua apparente raffinatezza
Il Calia senza esitazione! Mi sa di uomo virile...tin tin tin (scusa Viola...ma come???)

Cosa ti lega in modo particolare all’altro?
Tutto. Viviamo in una simbiosi incredibile, siamo come le ying e lo yang perché, seppur diversi, dipendiamo l’uno dall’altro. Siamo nati a distanza di due mesi, ma siamo cresciuti insieme fin da quando stavamo nel passeggino e da lì è stato come vivere due vite; la nostra è quella famosa amicizia che si vede spesso nei film, dove si finisce nel dare la vita per la soppravvivenza dell’altro. Tra i due io sono la figura più spirituale, quello un po’ più saggio che sa sempre quello che deve fare (anche se poi non è detto che lo faccia); ci sono diversi modi per affrontare le cose, diversi spiriti, e Citro ultimamente prende sempre esempio da me e non potrei esserne più fiero. In compenso lui è quello a cui chiedo sempre consigli sulla vita spicciola, quella di tutti i giorni; non c’è cosa che Citro non sappia risolvere, il suo rapporto con al vita di tutti i giorni è fonte della mia ammirazione. Tutto questo per dire che uno dipende biunivocamente dall’altro, e se uno di noi due dovesse morire, l’altro lo seguirebbe a catena, non ci sono dubbi.
Tutto. Io e Calìa siamo praticamente nati insieme e siamo migliori amici da una vita. Come arrivammo a dire un po’ di tempo fa, viviamo in simbiosi. Cioè è come se fossimo la stessa persona divisa in due, anche se all’apparenza e per carattere sembriamo (e siamo) diversi, in fin dei conti ragioniamo allo stesso modo sempre su tutto. Con lui ho condiviso ogni momento della mia vita, dai più belli ai più brutti…e ogni esperienza non ha fatto altro che rafforzare di più il nostro legame. Nelle situazioni difficili confidarmi con lui mi aiuta e mi dà una sicurezza incredibile, altre volte invece sono io ad aiutarlo...insomma alla fine la mia vita non potrei affatto pensarla senza di lui.

C’è un ricordo o un episodio per te significativo che ti vede coinvolto insieme all’altro?
Per me ogni momento è stato significativo. Gita in terza media; io e Citro non facevamo altro che ascoltare i Beatles con il suo mangianastri, anche fino alle 2 dove poi ci siamo addormentati. Ogni giorno sempre quella cassetta, poi la visita a Montecristo: in due ore di viaggio non facevamo altro che prendere il sole e ridere delle cazzate del Miglio, del Selma e del Vigni. Darei volentieri cinque anni della mia vita per rivivere quei momenti che resteranno immortali finchè riuscirò a ricoradarmeli. Quando questo non avverrà più, porrò fine a tutto...
Ce ne sono milioni, e tutti importanti, da quando eravamo bambini a ora. Non potrò mai dimenticare la gita in terza media oppure il torneo in Francia col Meroni. Comunque l’avventura più bella in assoluto è stata la realizzazione del nostro primo viaggio da soli insieme: quella di andare in Germania a vedere i mondiali. Era stato un viaggio che avevamo immaginato fin dall’età di 10 anni. All’inizio in realtà, era più un sogno lontano. Quando da piccoli si diceva alle persone più grande o ai genitori nessuno ci prendeva sul serio, si mettevano tutti a ridere. Solo pochi mesi prima della competizione, e al presentarsi di tutti gli ostacoli della ricerca dei biglietti, i nostri genitori si sono davvero accorti quanto era grande la nostra caparbietà nel realizzare questo sogno quasi impossibile... già, quasi... Noi non abbiamo mai mollato, e grazie soprattutto a un mio amico abbiamo trovato i biglietti. Il nostro impegno è stato quindi premiato con quei momenti magici e indimenticabili, a lungo sognati, in Germania. Ricordo quelle tiepide e simpatiche serate di giugno sempre vestiti stravaganti a tifare Italia, sempre con un boccale di buon birra tedesca e un panino col wurstel in mano, magari a scherzare con gli svedesi o i messicani, immersi in quell’atmosfera allegra con i tifosi di tutte le nazionali...Momenti davvero indimenticabili!


Fai una pazzia abituale:


Per concludere, regalateci una perla di saggezza (il tuo motto):
“Vivi e muori per quello in cui credi…sempre...”
““Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minumo credula postero” Orazio (ovvero: “Mentre siamo qui a parlare, fugge inesorabile il tempo: cogli l’attimo, fiducioso il meno possibile sul futuro”)